Travel blogging, blog touring: verso dove, verso cosa. 4 chiacchiere (in 10 domande 10) con Modestino Francesco Picariello

 Modestino Francesco Picariello, avellinese, insegnante, giornalista, travel blogger per il sito web di  “Inguaribile viaggiatore” (qui anche il blog su Facebook e la pagina Facebook di riferimento). Con lui, ed alla luce della sua esperienza, oggi vogliamo fare un piccolo punto sullo stato dell’arte del turismo in aree rurali, e dei nuovi linguaggi di promozione turistica ad esso interconnessi.

masseria aprile panorama

 

  1) Francesco, tu sei reduce da un blog tour in Puglia, una regione limitrofa e per molti versi assai affine alla nostra provincia. Parlacene: chi l’ha organizzato, chi vi ha partecipato, dove siete stati, chi vi ha accolto, come era organizzato, con quali obiettivi.

 Ciao Carlo. Ci tengo a precisare che, più che un tour blogger, ero un vero e proprio giornalista che partecipava con alcuni bloggers al tour. Il tutto era organizzato dai GAL (Gruppi di Azione Locale, consorzi pubblico/privati preposti dalla legge alla pianificazione del turimo rurale) Valle d’Itria e Alto Salento, e ha visto coinvolti una decina di bloggers italiani e stranieri a spasso per tutta la Valle d’Itria per toccare con mano ciò che negli ultimi tre lustri è stato realizzato nell’ambito della valorizzazione del patrimonio locale e promozione del territorio. Per chi non lo sapesse, la Valle d’Itria è la parte centrale della Puglia (comprendente le zone di Martina Franca, Cisternino e Loco Rotondo) ed ancora oggi il correttore automatico di Google la corregge con “Istria”. Ma sta facendo rapidamente parlare di sé e il suo turismo nei prossimi anni sarà decisamente in ascesa.

  2) Come hai trovato il livello di quella interlocuzione turistica?

 Tutti (guide, strutture, locali) si sono messi a disposizione per accomodarci al meglio, mostrandoci una filiera organizzativa decisamente valida, e nella sostanza ciò che ci è stato mostrato ha di sicuro superato le criticità che una zona come la Valle d’Itria ancora sconta.

  3) In soldoni: cos’ha la Puglia che la Campania interna non ha? Oltre naturalmente i tarallini

 Che tra l’altro sono l’ultima cosa: la purea di fave è magnifica e versatile, per non parlare dei formaggi o di alcuni dolci clamorosi o di un grano antico e speciale… Ma tornando sul pezzo: ha una Regione che ha creduto fortemente nella valorizzazione turistica della zona, e attraverso i GAL ha finanziato strutture che oggi sanno dare un valore alla tradizione e alla storia del territorio.

calongo focaccia e prosciutto  chicche di zia rosa purè di fave  bombette fritte

  4) Generalmente parlando, qual è la tua valutazione della reale efficacia di questo tipo di iniziative promozionali? Al di là dell’indubbio effetto immagine, a tuo vedere possono risultare davvero utili a veicolare nuovo e qualificato turismo? O magari alla fine non si risolvono nella pratica dell’ennesima moda che promuove stili di accoglienza importati, patinati e stereotipati, e dunque avulsi dalla vera e genuina essenza geografica e umana di quanto di volta in volta presentato?

 Siamo stati chiamati dal GAL per mostrare tutto ciò che in Valle d’Itria funziona, da diversi anni a questa parte, lo abbiamo riscontrato e poi paragonato a ciò che trovavamo on line. C’è poco da dire: nei canali dei viaggiatori, professionisti o improvvisati, la Valle d’Itria è ormai da anni ben collocata. Questo porta turismo, e me lo hanno confermato un po’ tutte le strutture della zona.

 chiesa di San Martino  piazza cisternino  castello ducale ceglie  fontana palazzo ducale martina franca

  5) Delineaci il profilo del visitatore ideale delle aree a vocazione rurale.

 Deve avere scarpe comode, stomaco capiente, cellulare spento, macchina fotografica a portata di mano e il coraggio di staccare per godersi una vera vacanza. Ovvio che non possano mancare buoni collegamenti ed una buona rete wi-fi, ma da una zona rurale non devi cercare questo per prima cosa.

  6) E adesso delineaci il profilo dell’imprenditore ideale delle aree a vocazione rurale, in ambito turistico e non solo.

 Deve trovare il giusto prodotto tipico, conoscere e rispettarne la produzione senza forzarla, scegliere il bacino d’utenza per commercializzare fuori ma anzitutto proporre strategie per far sì che sia il cliente ad arrivare per godere del prodotto.

panorama dal Med

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  7) Facci due esempi di modelli virtuosi di sviluppo turistico, uno in Italia e uno all’estero, illustrandoci le valenze qualitative dell’uno e dell’altro.

 In Turchia sono ormai diffusi i bike tours, con la promozione delle piste ciclabili e di lunghissimi percorsi in bici in zone come, ad esempio, la Cappadocia. Attirare le “nicchie” in crescita può essere fondamentale. In Italia, invece, mi piace citare il Friuli, che sta enormemente aumentando il suo appeal tra gli appassionati di trekking, dopo di aver aumentato più di ogni altra nostra regione la quantità dei percorsi ad esso dedicati.

  8) E veniamo ora specificamente all’Irpinia: secondo te, dei problemi di accoglienza turistica la nostra provincia ce li ha? E quali sono i primi argomenti sui quali andresti subito a intervenire?

 Ci sono problemi istituzionali fortissimi qui, come le carenze legislative ed il mancato coordinamento fra strutture di accoglienza, Provincia e Regione, sui quali non posso né intervenire né dare consigli, perché vedo ad oggi ancora complicatissima la possibilità che la nostra Provincia ed i vari GAL dell’area producano un vero piano congiunto per chiamare turisti da fuori. Finché queste questioni non si risolvono, suggerisco ad ogni struttura di lavorare da sola, facendo ben vedere la propria qualità attraverso il web con l’aiuto di esperti in comunicazione, e organizzando tour sul territorio per i suoi ospiti con l’aiuto di guide professioniste.

  9) Come vedi il futuro prossimo del settore? Secondo te il travel blogging si consoliderà, evolverà o morirà?

 Come per chiunque debba comunicare un’arte (cibo, vino, viaggi, opere d’arte etc) la necessità di arrivare subito alla propria utenza di riferimento attraverso l’ottimizzazione per i motori di ricerca deve essere coniugata con quella di restare nella mente del lettore con un contenuto originale. Così ci si fa un nome e si resta in un mondo che non morirà ma che tenderà sempre più a professionalizzarsi distinguendo il travel/food/fashion blogger che lo fa per lavoro da quello che lo fa per semplice passione amatoriale.

10) E dell’Irpinia, invece, come vedi il futuro, quello turistico ma non solo quello?

 Risponderei assai volentieri a questa tua domanda, ma purtroppo non vedo ancora affermata un’idea chiara ed univoca di futuro, qui: e quindi potrò risponderti soltanto non appena essa ci sarà.

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 Foto: Modestino Francesco Picariello

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2 Risposte a “Travel blogging, blog touring: verso dove, verso cosa. 4 chiacchiere (in 10 domande 10) con Modestino Francesco Picariello”

  1. Credo che saper gestire bene (e prima ancora individuare) le nicchie sia fondamentale. E ovviamente cogliere i trend del mercato e saper utilizzare (anche) i nuovi canali per promuovere un territorio!

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