Prima giornata di sole dopo la disastrosa alluvione che ha devastato buona parte della provincia di Benevento, e così possiamo ugualmente partire per l’itinerario odierno di “A Rural Experience”, la tre giorni di blog tour messa in piedi da Tabula Rasa Eventi su commissione di GAL Titerno.
Dalle parti di Torrecuso, lo spettacolo è desolante: il nastro d’asfalto solca, di poco sopraelevato, una immensa palude di fango e detriti, da cui a malapena spuntano le cime dei vitigni quasi completamente sepolti. Ma la gente di qui è abituata a non arrendersi tanto facilmente: già infatti dilagano sul web improvvisate quanto geniali campagne di sostegno alle aziende locali, e c’è chi è pronto a scommettere che il danno alla fine si ridurrà soltanto alla perduta vendemmia dell’Aglianico di quest’anno, che avrebbe dovuto incominciare a giorni. Ovviamente, per poter sperare di raggiungere un risultato del genere, hanno incominciato a spalar via il fango già da oggi, appena ha smesso di piovere.
Prima tappa, l’abbazia di fondazione longobarda di San Salvatore Telesino, antica stazione della Via Francigena del Sud, che vide all’epoca il passaggio di Anselmo d’Aosta ed oggi, dopo un impeccabile e curato restauro, mostra al meglio i tesori medioevali e romani che custodisce. Per non smentirne la fama legata al pellegrinaggio, si svolge qui anche un rinomato e seguìto festival del cinema documentaristico di viaggio.
Ma San Salvatore Telesino cela anche un’altra meraviglia nascosta: la stupefacente Pinacoteca Massimo Rao. Artista di ispirazione stralunata e fantastica assai apprezzato dalla critica contemporanea internazionale, caro a Sgarbi ed oggi ospite con un suo lavoro all’EXPO, Massimo ci ha lasciati ormai quasi venti anni fa: i suoi amici in paese lo ricordano gestendo e animando questo notevole museo a lui e alle sue opere dedicato, al quale andrebbero invero tributate maggiore attenzione e risorse anche da parte istituzionale.
La cucina locale, invece, tributa appieno all’autunno la giusta attenzione stagionale: e così in tavola troneggiano insaccati superlativi e gustose pietanze insaporite con zucca, noci e castagne. Antico retaggio di ricette antiche, alcune delle quali, come ad esempio quella dello “struppolo”, un panino lievitato e fritto da farcire, non hanno addirittura sbocchi commerciali in forni o rivendite, e si possono dunque assaggiare, proprio come tanti anni fa, solo in casa o alle sagre. O nelle occasioni speciali come questo blog tour, a tutto esclusivo privilegio dei fortunati come noi.
L’antico e favoloso Castello Ducale normanno che si erge nella piazza di Faicchio, quasi fosse un pezzo d’Irlanda magicamente catapultato in questo minuscolo paesino sannita, è stato recentemente acquistato da un privato che ne farà un centro eventi in stile medioevale. Ce lo ha lasciato visitare in via eccezionale, prima della consegna degli ultimi lavori di ristrutturazione che preludono alla riapertura dell’attività in primavera prossima: grazie mille e… in bocca al lupo!
Il nostro itinerario si conclude tra le campagne circostanti, su di un ponte romano che attraversa il fiume Titerno oggi placido e tranquillo. Condividiamo la strada con un gregge delle caratteristiche caprette della razza locale dalla coda larga, e questa rinnovata pace agreste ci sembra essere il miglior auspicio possibile per i nostri amici e vicini, che ci hanno coraggiosamente ospitati ed accolti pur in un momento assai difficile momento per loro: Benevento riàlzati, ce la farai!
Foto: dal web (Pasta Rummo, Cantine di Solopaca) e mie (tutte le altre)
E grazie a: Agriturismo Oasi Blu, Faicchio (Bn)
z
z