Una storia di ordinaria passione

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 La prima volta che ci pensai sul serio fu alla fine dell’estate 2009, ma non c’erano più biglietti aerei disponibili, e così fui costretto a ripiegare sulle isole Far Oer (ripiegare si fa per dire: un autentico sogno medioevale scandinavo, ma questa è tutt’altra storia).

 La seconda fu nell’autunno 2010, e fu un’autentica folgorazione: ma come avevo fatto a viaggiare per tanti anni senza mai andarci prima? Vidi le lusinghe della città di Dublino e gli incanti della costa atlantica, il Connemara, il Burren, la contea di Galway e le imponenti Cliffs of Moher. E per di più senza praticamente che piovesse…

 Passa un anno, autunno 2011, e un amico mi invita a tornarci insieme: questa volta esploriamo in auto il desolato e romantico Donegal, oltre naturalmente a rifarci la bocca con qualche bella pinta di Guinness originale: che fosse buona sì, lo sapevo già dall’anno precedente, ma bevuta in compagnia, lo sapete, è un’altra cosa. E no, quella da esportazione che trovate in Italia non è lo stesso, no, proprio no.

 Il 2012 e il 2013 trascorrono tra altri progetti, di viaggio e non, ma con un angolo della mente sempre rivolto alla magica isola verde, ed infatti  in questa primavera 2014 ci rimettiamo piede con Giuliana, per verificare insieme l’opportunità della mia idea di investire nell’acquisto in un piccolo appartamento a Dublino. Non combiniamo né concludiamo granché sotto questo aspetto, ma intanto con lei riesco a toccare un po’ di mete turistiche più classiche, come la biblioteca del Trinity College ed misterioso Book of Kells, che da solo e con Claudio mi erano sino ad allora in qualche modo sfuggite.

 E il resto è storia recente: prima che trascorresse l’anno sono da poco tornato da un giro per conto di Non Solo Turisti ed in collaborazione con Tourism Ireland, ancora una volta in autunno, ancora una volta a Dublino, questa volta con il desiderio sempre più forte di calarmi ancora di più nell’atmosfera della città e del paese, raccontandola in blog e sui social per come l’ho vissuta e la vivo e la amo io.

 Nel mezzo di tutto ciò, l’Ulster, Belfast, The Giant’s Causeways, il tumulo di Newgrange, le memorie vichinghe di Dublinia, il piatto fascino delle remote isole Aran, la baia da Howth a Dun Laoghaire, i monti a Wicklow, i fantasmi del Titanic, e ancora la musica che non si ferma mai, l’allegria e la voglia di vivere di un popolo che ha popolato il mondo della sua energia, della sua voglia di vivere, del suo guardare sempre al futuro senza arrendersi mai…

 Perché mi piace tanto l’Irlanda? Ve ne parlerò con più metodo un’altra volta, per ora accontentatevi di questo pacco disordinato di emozioni, che forse forse, sotto sotto, già ve ne dà in qualche modo, ove ce ne fosse ancora bisogno, una prima, accettabile, condivisibile idea. No?

 

2 Risposte a “Una storia di ordinaria passione”

  1. Carlo, voglio essere la prima! Son la prima sì?! A complimentarmi per il blog, per il post, a darti il benvenuto in questo fluido e pur solido mondo delle parole virtuali. Lascio da parte anche il “rosicamento” per il tuo viaggio in Irlanda… eh.. eh…
    Che tutta la potente bellezza delle “nostre” highlands, brughiere, coste battute dal vento mari impetuosi accompagni il tuo narrare!

  2. Elena, ma certo che sei la prima! E grazie pubblicamente ancora per il tuo decisivo, fondamentale contributo all’avvio del blog!

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